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Il Nono
Capitolo

The ninth
Chapter


Marco, lo studente
della classe 4^ B Tec,
[Liceo Marconi],
autore di tutte le traduzioni
de' "Le Avventure di Narnia"
ci invia per e-mail
il nono capitolo
che e' stato letto
da Alessandra ed Alessio
ai bambini ed alle bambine
della sez. G Infanzia
di Latina
il 3 Febbraio 2004


Marco, student
of tecnological class 4b
[marconi high school],
author of all the translations
of “The Adventures of Narnia”
sends us an e-mail
with the 9th chapter
that was read
by Alessandra and Alessio
to the boys and girls
of the childhood section G
of Latina
february 3rd ,2004

NEL CASTELLO DELLA STREGA

Ma che fine aveva fatto Edmund?
Aveva mangiato con gli altri, ma nulla gli era sembrato buono, perché pensava ai dolci della strega Bianca.
Poi, quando si parlava di Aslan, mentre gli altri erano contenti lui provava solo paura.
Allora, pian pianino, era arrivato alla porta ed era uscito dalla casa del castoro.
Edmund voleva andare dalla strega non perché voleva che i suoi fratelli fossero trasformati in statue di pietra ma perché voleva assaggiare ancora quei buoni dolci, diventare principe e forse re!
" Quello che dicono di Lei non è vero" pensava "forse è lei la vera regina, e non quell'orribile Aslan"
Fuori nevicava ed Edmund era uscito senza pelliccia, ma non poteva rientrare!
Si avviò lungo la diga dei castori, tra la neve. Con tutti quei fiocchi non si vedeva niente, e non c'erano nemmeno sentieri: c'erano tronchi caduti, sassi e pozzanghere gelate: Edmund inciampava, cadeva, si rialzava ed inciampava di nuovo. Per tenersi in equilibrio si aggrappava ad alberi e rocce ma si sbucciava le mani!
Insomma dopo un po' era pieno di lividi e di graffi, e bagnato; si sentiva molto solo!!!
Andò avanti cercando di immaginare il castello e le automobili che avrebbe avuto per sé e magari un treno speciale, chissà.
Improvvisamente smise di nevicare, il vento cacciò le nuvole e apparve la luna!
Camminò ancora un po'' fino al fiume e dall'altra parte vide la casa della strega!!
In realtà era proprio un castello, con tante torri a punta, come frecce o aghi o.. come un cappello da strega.
Edmund si avvicinò, con un po' di paura, fece il giro del castello fino ad arrivare al portone, un'enorme arcata con un cancello di ferro. Il cancello era spalancato.
Edmund si appoggiò all'arco e sbirciò nel cortile: quello che vide per poco non gli fermò il cuore :a pochi passi da lui c'era un gigantesco leone.
Si nascose nell'ombra in silenzio: dopo un po', visto che il leone era completamente immobile, fece un passo e vide che il leone stava "puntando" un nano vicino a lui.
"Appena lo attacca io scappo" pensò
Ma il leone non si muoveva, e neppure il nano: Edmund si ricordò allora dei discorsi sulla strega che cambiava tutti in statue di pietra e pensò che forse… ma sì, erano tutti e due di pietra: si avvicinò ancora: il leone aveva neve gelata sulla schiena e sul naso. Era proprio una statua.
Si avvicinò ancora con un po' di paura e toccò la belva con un dito: era pietra!!!
"Forse è proprio il terribile Aslan di cui parlavano quelli là. Chi può aver paura di Aslan?Puh!" disse Edmund.
Lo fissò ancora, poi, come un bambino dispettoso, prese una matita che aveva in tasca e scarabocchiò dei baffi e degli occhiali sul muso del leone dicendo:
"Vecchio scemo di un Aslan, come ti senti ad essere di pietra? Ti credevi un potentone, vero?"
Il leone aveva un aspetto terribile, ma anche un po' triste ed Edmund smise subito di prenderlo in giro.
Avanzò nel cortile e vide decine di statue di pietra: lupi, orsi, volpi e giaguari, figure di fanciulle, un centauro e un cavallo alato. Nel mezzo una statua che sembrava un uomo, ma alto come un albero, con la barba e un gran bastone nella mano: Edmund non ci si avvicinò.
Arrivato in fondo al cortile vide una luce che veniva da una porta aperta : sulla soglia un grosso lupo.
"E' di pietra" pensò "non può farmi male" e alzò un piede per scavalcarlo: il lupo si alzò, alzò il pelo sulla schiena, mostrò i denti e disse: "Chi va là? Chi sei?"
"Prego, signor lupo" balbettò Edmund tremando " io sono… Edmund.. Sua Maestà mi ha incontrato nel bosco e mi ha chiesto di venire qui con i miei fratelli"
"Riferirò a Sua Maestà" disse Maugrin, il lupo, che era anche il capo della polizia segreta "tu non muoverti"
Edmund rimase fermo con il cuore che sembrava scoppiargli nel petto
Il lupo tornò e disse "La regina ha accettato di vederti . Entra"
Edmund entrò in un salone circondato da colonne e pieno di statue: vicino alla porta c'era la statua di un fauno, forse proprio il fauno amico di Lucy, pensò.
La strega sedeva nel salone, vicino ad una lampada.
Edmund disse: "Sono tornato Maestà, eccomi!"
"Come osi tornare solo?" disse la strega "dovevi portare gli altri"
"Ci ho provato Maestà" rispose Edmund balbettando dalla paura " ma comunque sino vicini, sono nella casa del castoro"
"Tutto qui?" Disse la strega
Allora Edmund raccontò tutto quello che aveva sentito nella casa
"Cosa?? Aslan?" urlò la regina "Ma è proprio vero?"
"E' quello che hanno detto" disse Edmund
La regina allora battè le mani e comparve il nanetto incontrato nel bosco la prima volta
"Prepara la slitta!" ordinò la strega "Ma non mettere i campanelli!"

IN THE CASTLE OF THE WITCH

What had happend to Edmund?
He had eaten with the others, but nothing seemed good for him, because he thought about the sweets of the White witch.
Then, when they spoke about Aslan, while the others were happy he was only afraid.
So, slowly, he had reached the door and left the house of the beaver.
Edmund wanted to go to the witch not because he wanted that his brothers to be turned into statues of stone but because he wanted to taste those good sweets again, become prince and perhaps king!
"What they say of her is not true" he thought "perhaps she is the true queen, and not that horrible Aslan"
Outside it was snowing and Edmund had gone out without his fur, but he couldn't reenter!
He set out along the dike of the beavers among the snow. With all those snow flakes he couldn't seen anything, and there weren't even any paths: there were fallen trees, rocks and frozen puddles: Edmund stumbled, fell, raised and stumbled again. He tryed to grab on to trees and rocks to keep his balance but that only made him peel his hands!
Soon he was full of bruises and scratches, and wet; he felt very alone!!!
He continued trying to imagine the castle and the automobiles that he would have had for himself and even a special train, who knows.
Suddenly it stopped snowing, the wind made the clouds disappear and the moon appeared!
He kept walking a bit on the side of the river and on the other side he saw the house of the witch!!
It was really a castle, with so many towers that pointed strait up as arrows or needles or.. as a witch hat.
Edmund moved closer, with a bit of feaer, he moved around the castle till he reached the entrance, a huge arch with an iron door. The door was wide open.
Edmund leaned on the arch and looked inside the inner yard: what he saw almost stopped his heart: a few feets away from him there was an enormous lion.
He hid in the shadows: after a while, seeing that the lion didnt move, he made a step closer and noticed that the lion was looking at a dwarf next to him.
“As soon as he attacks him i’ll run away” he though
But the lion didn’t move, and not even the lion: Edmund remembered then about what they said on the witch that changed people into stone statues so he thought that maybe…. Yes… they were both stone statues: he moved closer: the lion had snow on his back and on his nose. It really was a statue.
He moved closer again and a little afraid he touched the beast with a finger: it was stone!!!
“Maybe it was really the terrible Aslan that the others where talking about. Who can be afraid of Aslan? Puh!” said Edmund.
He kept looking at him for a bit, then, like a selfish child, he took out a pencil that he had in his pocket and drew a beard and some glasses on the nose of the lion and said:
“Old stupid Aslan, how do you feel beeing of stone? You felt all powerful, didn’t you?”
The lion was really horrible, but even a bit sad so Edmund stopped making fun of him immediately.
He moved inside the inner yard and saw dozens of stone statues: wolves, bears, foxes and jaguars, figures of girls, a centaur and a winged horse. In the middle there was a statue of what looked like a man, but as tall as a tree, with a beard and a big stick in his hand: Edmund didn’t move closer.
When he arrived at the end of the inner yard he saw a light that came from inside an open door: on the side a big wolf.
“It’s made of stone” he thought “it can’t hurt me” so he raised a foot to go over him: the wolf stood up, raised his fur on his back, showed off his teeth and said: “Whos there? Who are you?”
“Please mister wolf” said Edmund shakeing “I’m…Edmund… Her Majesty met me in the woods and she asked me to come here with my brothers”
“I will tell her majesty” said Maugrin, the wolf, that was also the leader of the secret police “don’t move”
Edmund stood still with his heart that seemed to burst inside his chest
The wolf came back and said “The queen has accepted to see you. Enter”
Edmund entered a hall surrounded by pillars and full of statues: next to the door there was a statue of a fauno, maybe even the friend of Lucy, he though.
The witch sat in the hall, next to a lamp.
Edmund said: “I’ve came back your majesty, here i am!”
“How dare you come back alone?” said the witch “you had to bring back the others”
“I tryed your majesty” said Edmund with fear “but they are close, their inside the house of the beaver”
“Thats all?” said the witch
So Edmund told everything he heard in the house of the beaver
“What?? Aslan?” shouted the queen “Is it really true?”
“Its what they said” said Edmund
The queen clapped her hands once and the dwarf that once was in the forest the first time reappeared
“Get the sled ready!” ordered the witch “But don’t put on the bells!”


 

© Linda Giannini calip@mbox.panservice.it 2003-2004
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