TORNA al MENU'

cerca nel sito... cerca nel web

AW: riflessioni in superficie


La prima impressione:

Dovevamo incontrarci il due luglio (1998)… ma mi sono fermata al primo ostacolo. Non avevo ben compreso di poter partecipare alla chat senza necessità di diventare per forza una cittadina di aw. Sciolto il nodo, ho cominciato a girare tra i mondi con grande facilità scoprendo subito:

  • di poter accedere solo ai mondi col pallino verde;
  • di avere la possibilità di usare diversi punti di vista (l'occhio o la cinepresa);
  • di dover attendere i tempi del mio pc per vedere meglio il mondo scelto;
  • di poter vagare per i mondi sia da sola che con la guida di altri turisti/cittadini;
  • di poter scegliere un mondo senza visitatori (contrassegnato con un temporaneo 0) o con più visitatori (contrassegnato da un numero di 1 oppure > 1)

La prima impressione è stata sicuramente positiva e priva di timori.

Il primo incontro e la differenza di età

La prima persona incontrata è stato un ragazzo di Brescia. Dopo un po' che si era lì a conversare (non avevo mai preso parte ad una chat) è arrivata la scontata domanda: "Quanti anni hai?" Appena ha saputo dei miei 35 (ad essere precisi 35 meno un mese!) ha risposto "Dieci più dei miei!" ed è scomparso. Beh, ho commentato la cosa con mio marito (35 anni anche lui) e ne abbiamo riso un bel po’: "Che importanza può avere l'età se si è in un posto solo per comunicare e vedere l'effetto che fa?".

Rimasta ormai sola in questo mondo ho deciso di non perdermi d'animo e ne ho scelto un altro dove ho incontrato un ragazzo russo, per la precisione di Mosca. Mi ha parlato un po' di aw (tutto in inglese, ovviamente… perché in russo sarebbe stato veramente un problema!) e della sua e della mia occupazione lavorativa. In pratica il nostro incontro si svolgeva durante la pausa pranzo del suo datore di lavoro; lui preferiva stare a vedere chi c'era in giro in aw invece di pensare a mangiare… tanto poi doveva riprendere con le pratiche e con le cose di sempre. A questo punto la domanda degli anni l'ho fatta io; anche qui lui 24 ed io sempre i miei 34 ed 11 mesi… Ma all'amico di Mosca poco importava l'età, voleva sapere che tempo c'era in Italia, come era la mia città e, data la vicinanza, come era Roma!

La differenza di lingua:

Non che me la cavi con l'inglese… anzi! Ma all'inizio utile è stato l'aiuto di mio marito per riuscire a comunicare per un po'. Ora, a distanza di un mese, riesco a mantenere la conversazione (certamente non priva di errori) ma da sola. Alcuni italiani incontrati in aw mi hanno consigliato un traduttore ma ho preferito armarmi di vocabolario… insomma, ora le cose vanno molto meglio. Non dico benissimo, ma vanno!

I luoghi comuni:

Simpatico è stato l'incontro con un ragazzo spagnolo (27 anni) che, per ragioni di studio, vive in Texas. Ero ancora all'inizio, con Carlo vicino che aiutava a tradurre suggerendomi anche la forma corretta delle risposte.

Ad un certo punto sono arrivati i complimenti del ragazzo: "Conosci bene l'inglese!" ed io "Veramente c'è qui vicino mio marito pronto ad aiutarmi perché io…" E lui: "Ma come? Ma ti lascia parlare con gli uomini? Ma gli italiani non sono gelosi?" e mio marito, sorridendo, ha digitato la sua risposta: "No, not all Italian people are jealous!" E poi a voce ha aggiunto: "Bene! Mafia, spaghetti, mandolino…"

Le frasi ricorrenti e curiosità:

Le frasi ricorrenti mi annoiano un po':

  • quanti anni hai?
  • da dove vieni?
  • che ore sono da te?
  • che tempo fa dalle tue parti?

Anche se comprendo bene la necessità che talvolta c'è di immaginare (avatars a parte) la persona che virtualmente hai davanti e che c'è anche la curiosità di conoscere attraverso le parole il posto nel quale vive… Ma nelle conversazioni a me interessava qualche cosa di più… per esempio sapere se i bambini dai 3 ai 6 anni usano il computer, perché le persone vanno i aw, da quanto tempo e quante ore trascorrono nei mondi virtuali…che tipo di lavoro svolgono nella vita… E così ho scoperto, per esempio, parlando un con ragazzo di Zurigo che opera in Borsa, che presto ci sarebbe stata una ripresa dei mercati mondiali anche se si sarebbe trattato di un effetto temporaneo; conversando con una signora Canadese ho appreso che tutti e tre i suoi figli (5 - 8 e 12 anni) giocano-studiano col computer e che lo usano regolarmente a scuola. Inoltre molti dei ragazzi e delle ragazze incontrati studiano e lavorano contemporaneamente e sono in qualche modo coinvolti con l'informatica e con la computer grafica. Donne italiane ne ho incontrate poche, maggiore la presenza di queste in America.

Un giorno ho avuto come guida in un mondo una bambina americana di dodici anni la quale mi ha portato a visitare un luogo colmo di quadri e di poesie. Il mondo in questione era stato creato interamente da una pittrice.

Nomi ed avatars:

All'inizio ero solita cambiare nome anche se ogni volta che incontravo una persona già conosciuta in precedenza mi facevo riconoscere. Non era tanto un voler ingannare gli altri quanto un cercare di sentirmi diversa pur restando la stessa.

Dunque ecco una serie di nomi: aquila, gabbiano, girasole, mare, …. Di questa cosa ne ho parlato molto con una signora americana e con un signore italiano: loro consigliavano di usare sempre lo stesso identificativo ed io lì a cercare di far capire loro le mie motivazioni. Morale, un giorno, visto che non mi decidevo hanno scelto gli altri il mio nickname… ma non ne sono molto convinta… Mi piace l'idea di poter restare una turista e di non essere vincolata ad un nome né ad un gruppo/mondo!

Non posso negare che mi fa piacere quando incontro una persona già conosciuta anche perché ho l'opportunità di continuare un discorso lasciato in sospeso… ma non ho ancora deciso se diventare cittadina e quale nome preferisco per me.

So bene che c'è un'ampia possibilità di scelta per quanto riguarda gli avatars… ma preferirei poterne creare uno da sola; uno da sentire un po' più vicino a quello che sono… chissà!

Le "proprietà"

Pur non essendo cittadina, ho ricevuto in dono un lotto di terra in AW sul quale costruire; mio desidero era una palafitta posta sul mare, ma un giorno, dopo essermi recata a visitare la "mia spoglia proprietà"… sorpresa! ecco che un'altra persona aveva costruito per me la palafitta… aggiungendo per me, col passare del tempo, alberi, fiori, zampilli d'acqua e quadri.

 

Comunque trovo simpatico l'essere invitata in visita nelle diverse abitazioni realizzate in AW. Sono stata in un labirinto, in case sulla neve, in splendidi giardini ed anche nel mare. Per non parlare di quanto realizzato su marte! Una sera sono stata anche invitata ad una festa dell'amicizia in onore di un assiduo di aw, ma sono restata pochissimo perché ho trovato molto difficile interagire in una trentina di persone… in inglese!

Artists è un mondo poco frequentato anche se allo stesso tempo molto bello; ritrovare quadri e foto e persone che parlano in qualche modo di arte è molto coinvolgente! Con Albert1 ho proposto un incontro quest'anno scolastico proprio in Artists con i bambini della mia scuola. Lui attiverà anche una telecamera nel suo studio così che si potrà continuare con la "mia" sezione quanto iniziato lo scorso anno col Liceo Artistico e coinvolgere altre classi. Un altro incontro con i bambini è previsto con una ricercatrice nel mondo Italia: lei ha già pensato di mettere musiche adatte ai bimbi e di farli ballare.

Dalle conversazioni

Togliendo le motivazioni scontate; solitudine, insoddisfazione per quanto offerto dalla realtà… penso l'argomento meriti un po' più di tempo per la riflessione.

Ci pensero'!

 

(Giro - linda giannini - calip)

© Linda Giannini calip@mbox.panservice.it 1998 - 1999
Diritti riservati. Nessuna parte può essere riprodotta, in qualsiasi forma o mezzo, senza citare la fonte.
All rights reserved. No part may be reproduced, in any form or by any means, without mention of this source.
Haki zote zimehifadhiwa. Hairuhusiwi kunakili sehemu yoyote bila kuitaja asili yake hii.
Ciuj rajtoj rezervitaj. Neniu parto povas esti reproduktita, en kiu ajn formo au per kiu ajn metodo,
sen mencii ci tiun fonton.