Il
Laboratorio di Ricerca Educativa /LRE/EGO-CreaNET della Università
di Firenze, dal 1997 ha cercato di capire le potenzialità
creative dei sistemi di educazione interrattiva (e.Learning).
É
facilmente comprensibile che la trasformazione del sistema educativo
tradizionale in un sistema più adeguato allo sviluppo economico
e sociale contemporaneo, quale é l’e.learning, non si risolva
con una semplice dotazione alle scuole di computers e software
specializzato per realizzare ipertesti, e neppure nel corrispettivo
cambiamento dei programmi e dei metodi tradizionali di insegnamento,
ma soltanto come conseguenza di un cambiamento molto più
radicale e profondo dei contenuti e della organizzazione integrata
di argomenti trans-disciplinari dell’insegnamento, che sarà
il frutto di una completa rielaborazione scientifica e culturale
della società della conoscenza condivisa, la quale é
in divenire, e favorirà l’impegno intellettuale per lo
sviluppo della produzione cognitiva in rete telematica interattiva,
al fine di modificare i modi tradizionali di pensare e quindi
le modalità di fruizione della formazione, così
come la struttura tradizionale della divisione sociale del lavoro
(1).
Di
conseguenza il sistema di "e.learning" di condivisione
interattiva delle conoscenze nell’apprendimento, rappresenta il
settore focale ad elevato valore per la trasformazione socio-economica
nella quale si modifica il modo di comunicare nell’esercizio di
costruzione delle conoscenze e di conseguenza nel rinnovamento
dei metodi della produzione e del commercio.
L’e.learning
non rappresenta infatti, solo e soltanto un diverso accesso di
tipo remoto (ovvero a distanza) al sistema cognitivo tradizionale,
(2) ma più propriamente ha la potenzialità per divenire
un sistema creativo, nel quale si realizzano modalità interattive
di trattare la conoscenza, capaci di produrre grandi cambiamenti
economici e sociali.
Marvin
Minsky, Seymour Papert, ricercatori del Laboratorio dei Media
nelle Arti e nelle Scienze del Massachusset Informational Tecnology
(MIT) in USA, hanno sviluppato per primi esperimenti e riflessioni
su l’e.learning nello sviluppo delle "società della
mente interattiva" (3).
La
presa di coscienza di tale importanza degli sviluppi possibili
dell’e.learning, rende necessaria una riflessione attenta sulla
modificazioni dei procedimenti di codificazione mnemonica dell’apprendimento
in rete, proprio in quanto la costruzione della conoscenza interferisce
con la selezione dei ricordi attuata dai vari percorsi mnemonici,
che predispongono la lettura mentale delle relazioni con il mondo
esterno.
In
particolare:
Papert
ha studiato il rapporto del bambino con la "realtà
virtuale", dove acquisisce minor importanza la formalizzazione
della conoscenza in relazione alla oggettività corporea,
ed ha messo in evidenza un grande cambiamento nel modo in cui
i bambini imparano l’utilizzazione di tipo logico-formale, nell’ambito
di un "micro mondo" di giochi di simulazione.
Tali
iniziali ricerche e sperimentazioni, indicano come sia necessario
essere coscienti che esistono, con l’e.learning, varie possibilità
di applicare nuove strategie di progettazione dell’insegnamento,
correlabili a efficaci modificazioni delle modalità di
evocazione della memoria, le quali, nel raffronto interattivo
tra informazione condivisa e processi mnemonici, danno luogo a
nuove modalità di comprensione, immaginazione e motivazione,
capaci di stimolare una nuova forma di "intelligenza connettiva"
compartecipata in Internet, quest’ultima intesa come un potenziamento
della interazione tra intelligenza individuale e collettiva. (4)
In
seguito agli studi Roger W. Sperry, Premio Nobel della Medicina
1981, per le sue scoperte sulla specializzazione funzionale dei
due emisferi cerebrali, le origini della intelligenza creativa
dell’uomo vengono sostanzialmente attribuite al divario che esiste
tra la realtà esterna di cui percepiamo una rappresentazione
limitata (5) e la sua rappresentazione razionale, progressivamente
più complessa e completa nello sviluppo storico del sapere.
Tale
confronto viene attuato preferenzialmente dal relazionarsi interemisferico,
sinistro e destro, del cervello umano. Sappiamo infatti che non
esiste evento o esperienza che possano essere rappresentati come
tali, senza venire interpretati in quanto sottoposti al confronto
tra funzionalità cerebrali differenziate di acquisizione
della informazione e quindi presentati al vaglio dei ricordi acquisiti.
Se
infatti il nostro cervello si limitasse a registrare informazioni,
depositate in memorie riproduttive, la funzione cerebrale sarebbe
meccanica, priva -cioè- di una processazione intelligente
e creativa. Da ciò discende che le modalità di apprendimento
agiscono su una continua ristrutturazione evocativa delle memorie,
nella costruzione di immagini mentali e della loro significazioni
evolutive.
Pertanto
considerando la creatività e l’intelligenza, come espressioni
dell’attività cerebrale, dovremo prendere in considerazione
:
a)
L’evoluzione dei processi che avvengono tra cervello e la mente
creativa che innanzitutto è causata dalla struttura differenziata
delle funzioni dei due emisferi cerebrali, che nell’emisfero sinistro,
è "spazialmente convergente e temporalmente sistematica",
in quanto normalmente dotata di attività di tipo logico-simboliche
(in particolare situate nell’area associativa di Wernike), le
quali si riallacciano alle strutture ed alle funzioni espressive
del linguaggio (la cui espressione viene regolata dall’Area di
Broca); invece è tipico delle potenzialità "spazialmente
divergenti e temporalmente sincroniche" dell'emisfero destro,
l’agire sulla informazione acquisita, in maniera contrastante,
meno analitica, affinando la capacità di cogliere diversi
aspetti della realtà, anche per i loro risvolti emozionali
(6)
b)
lo sviluppo dei processi mnemonici che conducono a comportamenti
ed espressività intelligenti. Queste ultime possono essere
attribuite all’affinamento ed alla rapidità di esecuzione
dei processi di trasformazione consecutiva delle memorie, in una
strategia adeguata a trasformare la memoria episodica a breve
termine, in percorsi strutturati della memoria a lungo termine
che corrispondano ad un passaggio tra il pensiero concreto, correlato
all’esperienza fisica ed il pensiero concettuale, dotato di elevate
capacità di astrazione e predittività.
Sulla
base di tale modello scientifico del funzionamento cerebrale,
l’apprendimento è visto come un sistema dinamico che correla
le potenzialità orizzontali della differenziazione di funzionamento
dei due emisferi cerebrali, ai processi che si sviluppano in verticale,
per attuare di evocazione cerebrale selettiva delle memorie.
Differenti
strategie di memorizzazione hanno infatti una strutturazione di
tipo verticale in quanto vengono modellate da diverse strutture
cerebrali e catalizzate da sistemi in cui sono attivi differenti
neurotrasmettitori di massa, così come abbiamo ereditati
dalla evoluzione degli esseri viventi.
I
percorsi della memoria
Sotto
il profilo delle scienze neurologiche possiamo delineare i percorsi
della memoria sostanzialmente in relazione a tre profili di integrazione,
i quali vengono attivati per il confronto tra le attività
sensoriali e percettive degli eventi, con i vari processi mnemonici
corrispondenti alla strutturazione verticale dei livelli di funzionamento
cerebrale, che traversano il cervello a partire dal basso dell’innesto
della colonna vertebrale, passando per il centro del cervello
costituito dalle zone talamiche, che sono la sede principale di
integrazione delle percezioni sensoriali, per giungere agli emisferi
cerebrali superiori (7).
Tali
conoscenze di neurobiologia cerebrale ci permettono di riflettere
su base scientifica in merito alla formazione ed adattamento delle
funzioni cerebrali che correlano conoscenze e processi di memoria
ad una dimensione multimodale di elaborazione della informazione,
vista in relazione alla dinamica di ricostruzione delle architetture
di integrazione delle funzioni celebrali implicate in differenti
forme di e modalità apprendimento.
Recenti
studi neuro-biologici della evocazione della memoria, basati sulle
tecniche di visulizzazione del funzionamento del cervello in tempo
reale (8), hanno confermato, che i processi mnemonici di apprendimento,
che danno ordinamento alle esperienze ed alla costruzione mentale
della realtà, avvengono sostanzialmente mediante tre principali
sistemi di interazione delle differenti aree cerebrali che schematizziamo
come segue
-
"Memoria
Emotiva": questa tipologia mnemonica
-
inizia
il proprio circuito di integrazione con il recupero delle
"interferenze neuronali della percezione" (visiva,
auditiva, olfattiva , del gusto e tattile),
-
attiva
il "rilevamento delle interferenze emotive" nella
zona talamica (talamo, ipotalamo, amigdala),
-
questi
procedimenti vengono ad integrarsi nel centro delle memorie
a lungo termine sito nella zona centralissima del cervello,
denominata Ippocampo,
-
infine
viene attivata preferenzialmente la corteccia "prefrontale"
inferiore, probabilmente, per un controllo selettivo delle
sequenze di pensiero,
-
per
poi, nel caso che la rievocazione dei dati mnemonici faccia
seguito ad espressione vocale, il recupero della informazione
memorizzata viene trasferito al sistema di attuazione della
parola, conosciuto come Area di Broca che è normalmente
collocato nella corteccia cerebrale superiore-anteriore dell’Emisfero
Sinistro.
-
"Memoria
Semantica":
-
come
la precedente tale tipologia di evocazione delle memorie inizia
con il recupero delle "interferenze neuronali della percezione"
-
a
differenza della precedente, tale processazione tende a sviluppare
ricostruzione cognitiva attivando la area associativa della
corteccia cerebrale superiore dell'emisfero sinistro (detta
area di Wernike), che è a sua volta interfacciata con
il "rilevamento delle interferenze emotive",
-
come
in precedenza questi procedimenti di attivazione delle varie
aree funzionali del cervello vengono ad integrarsi nel’Ippocampo,
-
mentre
a differenza della tipologia di ricostruzione integrativa
della evocazione mnemonica, vengono attivati i sistemi di
controllo e selezione preferenziamentie situati nella corteccia
"frontale" superiore, posizionata in corrispondenza
di un livello più alto della fronte
-
per
poi, come prima, trasferire all’area di Broca i segnali selezionati
per attivare volontariamente la espressione vocale.
-
"Memoria
Procedurale": essa controlla le attivitá
corpo/mente quali, camminare, nuotare, ecc. Presenta le stesse
procedure iniziali
-
di
"interferenze neuronali della percezione", ma poi
agisce su un percorso di integrazione abbreviato
-
ed
infine implica l’attività del "cervelletto"
posto alla base occipitale del cervello e attraverso la spina
dorsale provvede a segnalare indicazioni di equilibrio e di
direzione al corpo in movimento.
In
sostanza i due procedimenti di evocazione mnemonica denominati
"Emotivo e Semantico" differiscono per la maggiore
implicazione delle zone responsabili della neurobiologia delle
emozioni che viene compartecipata maggiormente nello sviluppo
del primo percorso di integrazione di aree neuronali deputate
a produrre sensazioni (memoria emozionale), mentre il secondo
è più intimamente correlato ai processi di riconoscimento
logico-cognitivo (memoria razionale) proprio del sistema di processamento
evocativo delle asociación cognitive.
Il
terzo percorso di integrazione neuronale che definisce la Memoria
Procedurale interessa meno le funzioni cerebrali superiori della
neocorteccia, trasferendo rapidamente la sintesi delle informazioni
sensorialmente acquisire al cervelletto, al fine prevalente di
equilibrare il sistema di codificazione corpo/mente.
La
maturazione in età evolutiva delle varie tipologie di percorso
di integrazione cerebrale delle memorie avviene normalmente con
un passaggio graduale di coinvolgimento, che produce una trasformazione
della attenzione cognitiva da una focalizzazione della percezione
sull’ambiente esterno e la sua traduzione in comportamenti e sensazioni,
verso una riflessione interiorizzata caratteristica del pensiero
concettuale. Tale sviluppo della funzionalità graduata
delle memorie viene organizzato dando successiva prevalenza delle
differenti strutture di integrazione mnemoniche, le quali presentano
pertanto una stratificazione che corrispondono a livelli verticalmente
differenziati nella evoluzione cerebrale degli esseri viventi.
Pertanto
i processi di memorizzazione iniziano con l’esercizio dei livelli
di memorizzazione procedurale, per poi integrarsi con i percorsi
di livello emozionale ed infine attivare la memoria semantica.
Tale
sistema evolutivo si associa con la maturazione neurofisiologica
e l’espressione della organizzazione simbolica delle capacita'
di pensiero che va dal concreto all’astratto. (9)
Certamente
una più dettagliata conoscenza delle funzioni cerebrali
asóciate alle mappe delle connettivitá inter-neuronali
è essenzìale per capire più puntualmente
l’ampio spettro delle funzioni cerebrali implicate nell’apprendimento.
Comunque pur sapendo come sia difficile attuare schematismi a
riguardo della complessita' del sistema cerebrale, proprio in
quanto esso utilizza integrandole di tutte le possibilità
di memorizzazione sopra descritte, in modo diverso per ciascuno
di noi ed inoltre in modo originale a seconda delle esigenze di
raffronto tra nuove esperienze e processi mnemonici; comunque
tali nozioni sui circuiti cerebrali della memoria, che vengono
attivati nei processi di apprendimento, permangono essere significative
ed importanti, infatti ad es. oggi si interpreta l’autismo in
termini di sindrome causata dalla disconnessione delle attività
prefrontali; infatti in tal caso, mediante le tecniche di visualizzazione
dei flussi sanguigni, si visualizza abbastanza bene come venga
cortocircuitato il sistema prefrontale, quello che come abbiamo
visto, completa la dimensione del circuito della memoria emotiva
(10).
Strategie
di E. LEARNING ON LINE
Il
connessonismo delle conoscenze in rete telematica interattiva
si attuerà in un contesto sociale ed educativo profondamente
innovativo, che tende, come è dimostrato fin dalle sue
origini, a modificare la istruzione di personalità individuali,
che è stata tradizionalmente orientata verso la formazione
di identità di carattere separato e personale, essendosi
sviluppata nel quadro storico della organizzazione scolastica
disciplinare propria dell’epoca industriale.
La
estesa comunicabilità delle tecnologie elettroniche, pertanto,
contrasta nettamente con la localizzazione dell’insegnamento (scuola-classe-disciplina)
e ciò comporta la necessità di fare attenzione alle
contraddizioni culturali che si oppongono in base ad un atteggiamento
conservatore, all’utilizzazione di sistemi innovativi di costruzione
condivisa delle conoscenze datosi che questi ultimo comportano
una ricostruzione educativa delle modalità di integrazione
della obsoleta suddivisione disciplinare dell’insegnamento, mediante
il confronto su tematiche innovative dell’apprendimento e problematiche
creative di integrazione delle scienze.
Comunque
le tradizioni culturali non potranno deprimere le potenzialità
connesse alla estensione internazionale, che è intrisecamente
sviluppabile mediante la comunicazione interattiva in Internet,
di progettazioni di e.learning finalizzate per riorganizzazione
concettuale della società a livello globale, in quanto
essa procede in un ambiente delocalizzato e pertanto risulta praticamente
esente da ogni possibile imposizione e controllo culturalmente
antiquato e socialmente perdente.
È
opportuno rammentare che le teorie evoluzionistiche del cervello,
definite come "teoria del darwinismo neuronale",
inizialmente proposte da G.M.Edelman (premio Nobel della medicina
1972), portano a concludere : <We understand so much precisely,because
we forgetso much.> "Riusciamo a capire meglio quanto
più riusciamo a scordare"; quanto sopra la dice lunga
sui criteri di evoluzione nei riguardi delle tradizioni cognitive.
Internet
è per ora associato più al tempo libero piuttosto
che all'area del lavoro produttivo, ma il futuro quanto mai prossimo,
vedrà certamente una espansione dei sistemi di condivisione
della conoscenza, svolgersi nell’ambito dei settori dello sviluppo
produttivo e commerciale, settori pertanto decisivi; essendo la
scuola organizzata in funzione delle esigenze sociali e produttive,
le istituzioni che dovessero trovarsi arretrate, dovranno necessariamente
adeguarsi, per non divenire un inutile fardello a bassa redditività
nei confronti dello sviluppo socio-economico.
Più
importante è quindi cercare di favorire una riflessione
scientifica, cosciente sulle prospettive di crescita innovativa
dei sistemi di "e.learning" interattivi, sapendo bene
che: se tutto è facilmente comunicabile, non tutto sarà
mai fisiologicamente condivisibile, proprio in quanto la creatività
dell’ego individuale è capace ovunque di svilupparsi in
modo differenziato, quanto più elevate ed aperte sono le
possibiltà di confronto.
Tramite
il confronto cognitivo esteso in ambienti condivisi in uno spazio
elettronico "virtuale", si predilige di fatto una maggior
attenzione verso le capacità comunicative linguistiche
e visive scritte, parlate e simulate in termini multimediali,
che come abbiamo visto attivano le funzioni superiori del cervello,
nonché i percorsi più elevati dei processi di memorizzazione.
La
accelerazione dello sviluppo della transizione tra i differenti
percorsi gerarchici della memoria dal sistema di pensiero concreto
a quello astratto, rappresenta -pertanto- un indubbio vantaggio
dal punto di vista evolutivo della mente umana.
Non
va comunque sottovalutato il pericolo che l'attenzione e la motivazione
dell’apprendimento, possa risultare univocamente rivolto verso
l’elaborazione interiorizzata del pensiero e che, quindi, al limite,
conduca a prescindere nettamente dalla percezione sensoriale,
basandosi unicamente sui concetti acquisiti, ovvero in altri termini
sulle tracce mnesiche già presenti nella memoria, riducendo
in tal guisa al minimo il ricorso all'esperienza; tale pericolo
è da evitare con la massima attenzione possibile, proprio
in quanto l’esperienza diretta e indispensabile elemento di ingresso
per effettuare una comprensione utile del pensiero costruita a
più elevati livelli di significazione nell’ambito della
elaborazione cognitiva della realtà percepita (11).
Diviene
opportuno quindi programmare l’e.learning, in modo che, nell’ambito
di una estesa comunicazione interattiva, possano confrontarsi
ampiamente esperienze e significazioni culturalmente differenziate,
correlate comunque da un fine programmatico ben orientato e congeniale
allo sviluppo completo di tutte le sue funzionalità cerebrali.
Infatti
dal momento che il pensiero logico-formale procede per concetti,
il distacco dalla realtà sensibile, senza una mediazione
finalistica ben focalizzata e coerente con le conoscenze più
avanzate dello sviluppo cerebrale, potrebbe far crescere la possibilità
di disaccordo, che al contrario della presunta condivisione cognitiva,
facilmente emergerebbe, qualora il confronto interattivo non fosse
opportunamente finalizzato nell’ambito di una progettazione educativa,
che non sia casuale ed inaffidabile, ma cosciente di agire per
la trasformazione sociale ed evolutiva correlabile agli sviluppi
creativi della società della conoscenza condivisa.
Il
pensiero creativo nasce -infatti- facendo iniziale affidamento
sui dati sensoriali, successivamente, le informazioni vengono
continuamente re-interpretate dalle varie procedure dei percorsi
mnemonici e quindi modificate in seguito allo sviluppo delle conoscenze
acquisite, ciò in quanto la struttura superiore della mente
esegue potenti sintesi in grado di trattare contemporaneamente
intere classi di concetti di elevata astrazione.
Resta
il fatto che le categorie concettuali, che costruiscono l’immaginario
della mente, pur essendo capaci di fornire elementi di previsione
anticipativa della esperienza, sono fortemente arbitrarie, proprio
in quanto fondate sulla struttura convenzionale dei linguaggi;
pertanto si ha la costante necessità di riattivare continuamente
un ciclo di confronti tra esperienze e significazioni, che nelle
sue modalità di base non è alterabile, anche se
esso può essere ridimensionato in estensione e accelerato
nel tempo del suo intrinseco sviluppo evolutivo.
Pertanto
l’evolversi di un ampio confronto interattivo della interpretazione
dell’esperienza, qualora venga organizzato coscienziosamente,
secondo fini, sia dello di sviluppo individuale che della evoluzione
sociale, comporta una riduzione delle probabilità di assunzione
di memorizzazioni fallaci ed errate, così che la formazione
mentale, condivisa connettivamente, può modificare in positivo
il contenuto della memoria stessa, per compiere elaborazioni di
maggior livello evolutivo sulle primitive tracce mnesiche, le
quali possono essere state acquisite da troppo semplice significazione
dell'osservazione percettiva, ovvero da indeterminazione emergente
da esperienze contraddittorie.
In
conclusione, dal momento che si attuano nuove strategie di apprendimento
in Internet (e.learning), la presente relazione ha voluto introdurre
una prospettiva di riflessione scientifica su quanto si conosce
per mezzo della visualizzazione dei "parterns" di interconnessione
neuronale attivi nel nostro cervello, al fine di poter attuare
forme intelligenti e creative di pensiero connettivo.
L'universalità
del mezzo di comunicazione in Internet e l’introduzione di sistemi
multimediali avanzati su cui si fondano i programmi e progetti
innovativi di "e.learning", anche per mezzo della acquisizione
delle più recenti conoscenze sullo sviluppo cerebrale dell'uomo,
diviene più facilmente comprensibile.
Infatti
si può capire come, la condivisione di conoscenza, ponga
le basi per una trasformazione antropologica e sociale che ha
il suo perno proprio nelle modificazioni ed esperimenti innovativi
dei concetti di istruzione, apprendimento, trasmissione e costruzione
interattiva delle conoscenze.
Pertanto
in questa conclusione si è fatto un accenno a quali siano
i più ovvi problemi della trasformazione cognitiva in atto,
mentre resta del tutto evidente che tale problematica relativa
all’ "e.learning", sollevi ancora una mole di problemi
tuttora insoluti per attuare una rinnovata programmazione educativa,
sperimentando e riflettendo ponderatamente sull’evoluzione di
una nascente intelligenza e creatività connettiva, destinata
a rivoluzionare i fondamenti e le tecniche tradizionali di insegnamento/apprendimento
nonché quelle della costruzione stessa del sapere.
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Director
of LRE // EGO-CreaNET - PAOLO MANZELLI
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Education
Research Laboratory / EGO-CreaNET
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