Introduzione
al Progetto
Il
progetto DISCO, che investe a livello nazionale tutte le scuole
d’Italia, ha come obiettivo quello di pianificare il recupero
della dispersione scolastica, ma anche di prevenirla. Generalmente
si possono individuare tre fasi dell’attività dei gruppi
operanti in tale settore:
Rilevamento
e raccolta dati
La
prima fase del progetto riguarda il rilevamento e la raccolta
dei dati dei soggetti cosiddetti dispersi: ad oggi tale lavoro
viene svolto dagli addetti, recandosi nelle scuole individuate
e chiedendo la collaborazione dei docenti per una compilazione
dei questionari proposti. (A monte c’è un ulteriore lavoro
di comunicazione generalizzata, ove si invitano le singole scuole
a riempire dei questionari e a rendersi eventualmente disponibili
alla collaborazione e adesione al progetto).
Elaborazione
progetti all’interno della scuola
Relativamente
alle cause correlate al fattore dispersione e in corrispondenza
con le potenzialità di cui la scuola dispone, vengono stilati
progetti da inserire nel PEI.
Messa in rete - Raccordo inter istituzionale -
Questa
fase riguarda la messa in rete con il territorio e, relativamente
ai problemi rilevati e alle forme che si ritengono necessarie
per la prevenzione, individuate le cause interconnesse alla scuola
e quelle interconnesse all’extra scuola, il gruppo di lavoro e
tutti gli addetti, nella specificità del ruolo ad essi
convenuto, provvedono a "interconnettersi" con équipe di
specialisti, Enti locali, Centri di educazione sanitaria, Associazioni
culturali etc.
La
dispersione vuol dire anche disagio e in più contesti e
in diverse modalità.
Qual’è
il problema?
E’
luogo comune pensare che la dispersione non ci riguardi mai in
prima persona, perché ciò significherebbe dire che:
-
non
si è stati capaci di...
-
non
si hanno i mezzi per...
-
la
scuola è frequentata da "tipi" particolari...
IN
CONCLUSIONE
non
è una scuola raccomandabile...
Io
mi chiedo:
E’
possibile telematica-mente velocizzare la fase della raccolta/rilevamento
dati?
E’
possibile rendere noti i programmi di proposte culturali, organizzative
e operative per il recupero e la prevenzione della dispersione
scolastica in termini tali per cui TUTTE LE SCUOLE possano sentirsi
chiamati in causa:
- Per
partecipare alle attività senza nessuna forma di denigrazione
- Per
cooperare e migliorare il piano formativo
- Per
scambiarsi le idee e confrontarsi sulla scorta delle proprie
esperienze?
Se
si legge un po’ fra le righe, e si trova insieme una risposta
ottimale a tali domande, esse sono facilmente adattabili ad un
progetto per esempio che è finalizzato a promuovere lo
scambio culturale laddove vi sono realtà multietniche:
Pensiamo
alla scuola dell’autonomia...
Il
presente progetto non deve essere considerato occasionale, ma
riguarda una realtà quotidiana e pertanto rivisitabile,
discutibile in vista di una Scuola Cablata.
In
un contesto dove la scuola e la sua organizzazione è automatizzata
(ad oggi in parte lo sono tutte..) come organizzarsi autonomamente
e mantenendo i piedi ben saldi per terra con il territorio? Se
l’autonomia prevede un particolare coinvolgimento con il territorio,
muoversi telematicamente significherebbe dare alle scuole anche
più distanti (fisicamente) dai centri e dagli enti le stesse
opportunità che altrimenti, seguendo una modalità
tradizionale, potrebbero concludere le varie fasi di organizzazione,
sperimentazione e monitoraggio solo quando ormai, tutte le altre
scuole, hanno già completato l’esperienza.
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Progetto
Obiettivi:
- Promuovere
idoneo clima di accoglienza mediante le seguenti linee:
- Contribuire
alla crescita culturale, morale e civile del giovane studente
- Avviarlo
alla responsabilità come persona, come studente e come
cittadino
-
Favorire
il protagonismo del giovane, in modo che egli si senta in grado
di poter incidere sulla realtà personale, scolastica
e cittadina
Favorire
in lui la capacità di interrogarsi sul come poter lavorare
per risolvere quei problemi sui quali la sua forza, le sue capacità
ed il suo giovanile senso positivo della vita possano
incidere
-
Costruire
un orizzonte di senso, di progettazione.
Ciò
può avvenire solo se lo studente si accorge di poter contribuire
alla soluzione dei suoi problemi, di quelli della scuola e di quelli
della società, attraverso anche il suo impegno scolastico.
In
tale circostanza possono essere individuati
tre piani di intervento:
- Dimensione
Personale (identità, affettività, socializzazione,
sentimenti, motivazioni, salute prospettive di vita e di lavoro);
- Dimensione
Interna alla scuola (relazione educativa, contenuti, metodi,
organizzazione didattica, edificio, attrezzature);
- Dimensione
della Comunità Sociale (organizzazione della vita
collettiva, grandi patologie sociali, ambiente socio-culturale,
pari opportunità, rapporto con il mondo del lavoro, bisogni
ed aspettative della famiglia, ecologia, degrado urbano).
Cosa
si può fare telematica-mente?
- Promuovere
e pubblicizzare la ricerca- azione dei gruppi di lavoro già
esistenti sul territorio nazionale (il presente progetto è
un progetto nazionale!)
- Individuare
e formulare modalità di rilevazione del disagio e della
dispersione scolastica attraverso la somministrazione di
schede informative (ad oggi sono distribuite personalmente dagli
addetti ai lavori, portandosi presso le scuole direttamente
interessate ed escludendo pertanto dal progetto, anche a livello
di informazione, tutte le altre scuole che non si sentono coinvolte)
e utili per la rilevazione di situazioni di disagio e per la
prevenzione.
- Rilevamento,
Raccolta e Rielaborazione dei dati in tempo ottimale, da
comunicare comodamente ai centri di raccolta (gruppo di lavoro
Progetto Di.Sco.) on line.
- Individuare
e Formulare tecniche e strategie di prevenzione del disagio
e della dispersione scolastica (il gruppo di lavoro, relativamente
ai dati elaborabili telematicamente, potrebbero fornire tempestive
e incisive risoluzioni ai singoli casi, e/o comunque informare
in generale sulle possibili ed attuabili risoluzioni con il
sussidio di esperti)
- Elaborare
proposte operative per un raccordo Scuola - Istituzioni
(sportello di ascolto per studenti in siti interattivi,
assistenza on line per docenti coinvolti nel progetto)
- Individuare
proposte culturali, organizzative operative per la prevenzione
del disagio ed il recupero della dispersione scolastica.
- Un
sito web potrebbe essere un’ottima fonte di informazioni
sulle attività svolte dai gruppi di lavoro esistenti
e potrebbe collegare facilmente tutte le istituzioni presenti
sul territorio (dalle A.S.L. ai consultori fino alle associazioni
di promozione culturale) garantendo così la massima attenzione
ad un problema che è di tutti!
- La
posta elettronica sarebbe un modo per scambiarsi idee, impressioni
e per invitare le singole scuole a partecipare al progetto.
dott.
Lucia Abiuso
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