| Interdisciplinarità, 
              pluridisciplinarità, collegamenti tra discipline, tra materie, 
              tra argomenti: quante volte abbiamo sentito e abusato di questi 
              termini e quanti di noi si sono arrabattati sulla creazione di un 
              progetto che comprendesse di due, tre quattro materie e relativi 
              colleghi insegnanti. 
              A quel punto, partiva l'azione congiunta e coordinata e come una 
              pattuglia di panzer, tutto ciò che nelle discipline coinvolte 
              aveva a che fare con l'argomento preso di mira, veniva travolto 
              dalla furia del progetto pluri - inter - multi ecc…; un po' come 
              la vecchia storia che ancora oggi si racconta in certi corsi d'aggiornamento, 
              di quella scuola dove si decise di trattare come argomento i felini 
              e particolarmente "il gatto": lettere, scienze, ed. musicale, ed. 
              artistica, ed. tecnica ed.fisica, tutti si avventarono sul povero 
              animale, sezionandolo, ma non si è mai saputo con che risultati, 
              anche se sono facilmente immaginabili. Al 
              di là della facile anedottica è vero però che 
              la collaborazione tra insegnanti (di norma individualisti) dà 
              un segnale di collaborazione a vari livelli forte, anche ai ragazzi: 
              obbiettivi comuni, non necessariamente uniformità di vedute 
              che però vengono discusse durante la lezione e danno alla 
              classe anche un modello comportamentale preciso, specificità 
              delle competenze (non tutti sanno fare tutto anche tra gli insegnanti). 
              Per questi motivi, la necessità di un ambiente (laboratorio) 
              integrato è sempre più sentita, anche perché 
              credo si sia appurato che dopo una spesa iniziale di un certo rilievo 
              per l'allestimento, i costi per la finalizzazione dei progetti risultano 
              contenuti. Le 
              mie competenze, oltre quelle informatiche che mi permettono di galleggiare 
              per ora nel mare magnum dell'elettronica, sono di tipo musicale. 
              Insegno ed.musicale da 14 anni e la caratteristica che da sempre 
              contraddistingue le mie lezioni è LA PRATICA STUMENTALE. Suonare, 
              suonare e ancora suonare, avvicinarsi a questo mondo nel modo più 
              diretto e meno teorico possibile. Gli alunni già dalla prima 
              media, ma ancora di più nelle due classi successive, si impadroniscono 
              a sufficienza dello strumento musicale (flauto dolce) e sono in 
              grado di eseguire molti brani di differente difficoltà e 
              genere diverso. Con 
              l'ausilio di un software musicale, essi scrivono sull'elaboratore 
              anche i brani (solo alcuni per motivi di tempo) che poi suoneremo. Ed 
              ecco perché tornando al laboratorio integrato vedrei bene 
              un progetto tra l'insegnante di lettere 
              e di ed.musicale, con l'eventuale ausilio di un collega con conoscenze 
              informatiche. Quello 
              che ho in mente è una specie di fotoromanzo elettronico intitolato 
              "Processo a Salieri", un 
              testo che è stato preparato appositamente per le scuole e 
              prendendo spunto dal film "Amadeus", 
              intenta una sorta di causa penale contro Salieri e ilMozart, reo 
              di aver vissuto in modo 
              troppo dissoluto la sua breve vita. Parlo 
              di fotoromanzo elettronico per due motivi: 
              
              
                Quanti 
                  insegnanti hanno le "vere" competenze per non trasformare una 
                  drammatizzazione in una "farsa" mortificante per chi recita 
                  e chi guarda? 
                  Parliamo di un progetto dai costi contenuti e da svolgere nel 
                  laboratorio integrato, senza dover impiegare la gran parte del 
                  tempo a realizzare scene e costumi con perfezione assoluta e 
                  i ragazzi non saranno obbligati ad imparare il copione a memoria, 
                  ne' si pretenderà da loro uno stile recitativo da "Actor's 
                  Studios" potendo così concentrarsi sull'espressività 
                  nella recitazione. Compito 
              dell'insegnante di lettere sarà quindi quello di potenziare 
              la lettura espressiva del testo ed individuare gli alunni più 
              idonei per i vari personaggi (12). Le 
              scenografie ed i costumi non sono un problema grave poiché 
              l'ambientazione è l'aula di un tribunale; si potrebbe mettere 
              un pannello di sfondo su cui è evidente la bilancia della 
              giustizia. I 
              costumi di scena in questo contesto non sono la cosa che più 
              risalta e preoccupa (cosa a cui i ragazzi 
              in una recita invece tengono molto). A 
              questo punto si passa alla registrazione, direttamente sul computer 
              delle varie fasi del copione. Questo permette anche di non andare 
              obbligatoriamente in ordine cronologico e di effettuare prove foniche 
              per individuare il timbro più idoneo ad un determinato personaggio. 
              Di più: è possibile che un ragazzo abbia una voce 
              adatta ma un "phyisique du role" poco convincente ed ecco che la 
              rotazione dei compiti e dei ragazzi è ancora più eterogenea: 
              un po' come certe star del cinema che si fanno doppiare… 
             La 
              fase foto - narrativa prevede che gli interpreti ascoltino le voci 
              e diano un'espressione facciale idonea (qualche provino sarà 
              indispensabile) e alcune pose potranno essere utilizzate in contesti 
              differenti. Tutto 
              il materiale raccolto sarà preparato in modo sequenziale 
              da un piccolo gruppo di alunni, mentre il resto della classe registrerà 
              due/tre interventi musicali che serviranno per dare l'idea della 
              fine di un atto e l'inizio di quello successivo, precedentemente 
              studiati nelle ore di ed.musicale: "Là ci darem la mano" 
              - Andante da Eine kleine…" - "Adagio dal Conc. Per clarinetto". L'assemblaggio 
              informatico sarà la parte che obbligatoriamente vedrà 
              maggiore l'impegno diretto dell'insegnante, anche se il lavoro da 
              fare sarà soprattutto di importare immagini e creare pagine 
              in sequenza. La 
              variante al racconto potrebbe essere quella di escludere il sonoro 
              e far comparire i dialoghi scritti, proprio come in un fotoromanzo 
              e potrebbe essere più semplice da immettere sul sito della 
              scuola. Anche 
              questo lavoro andrebbe masterizzato su CD rom. La 
              variante conclusiva, sia nella creazione del Cd rom che nel sito 
              della scuola, potrebbe essere 
              quella di proporre due o tre finali della vicenda e (nel caso del 
              sito) di chiedere al visitatore 
              che tipo di finale proporrebbe, con un senso più o meno logico. 
               Come 
              andrebbe a finire? |