Paolo
Manzelli - LRE/EGO-CreaNET
http://blu.chim.unifi.it/group/education/index.html
http://www.edscuola.it/lre.html
La Cari Colleghi ,
la
concezione ottocentesca di questa università si è
esplicata come "concorsificio " ed "esamificio
", ...... infatti come un calzaturificio produce calzature,
cosi l'Università ha generalmente prodotto esami e concorsi
gestiti da discipline e sub-discipline indipendenti, dove un piccolo
numero di ordinari coalizzati hanno generato complessivamente
il prevedibile disastro della Università, con il risultato
che quest'ultima, da centro principale della ricerca, e' divenuto
un centro di formazione che può essere in breve sostituito
dal CEPU.
La
mia esperienza nelle Università Latino-Americane mi dice
che l'andamento tendente a ridurre la Ricerca in favore della
Didattica, ha in vero determinato l'incapacità di sviluppo
di quei Paesi.
Quando
mi sono occupato dei Crediti Formativi Europei, in qualità
di Direttore del Laboratorio di Ricerca ed Innovazione Educativa
della Facoltà di Scienze della Università di Firenze,
avevamo pensato a livello di esperti, (in previsione della Riforma
Berlinguer, -a costo zero-, nonché della mobilità
in Europa dei Dottorandi), della necessità di ridurre il
numero di esami per ciascuna disciplina (sia nel Trienno che nel
Quinquennio) emettendo crediti FORMATIVI di "STUDIO/LAVORO",
dove alla parola Lavoro veniva sostituita la parola RICERCA.
In
pratica ciò avrebbe corrisposto ad aumentare il tempo di
tesi e diminuire il numero di esami ampliando il ventaglio delle
specializzazioni in modo che esse potessero essere ripensate in
termini di "formazione permanente" basata sulla RICERCA
e sullo SVILUPPO, mediante un ampio disegno dell'e.Learning e
della Editoria elettronica Universitaria Italiana, che -viceversa-
ha estrapolato la sua propensione alla didattica, fornendo "crediti
di studio" anziché di STUDIO/LAVORO", corrispondenti
a un aumento costante di ore di lezione frontale che -pertanto-
hanno costretto anche i ricercatori (un tempo esentati da compiti
didattici) ad essere impiegati in funzioni di didattica dell'esamificio
Universitario.
Vedi ad es: http://www.edscuola.it/archivio/lre/evu.html
Questo
progressivo abbandono della Ricerca in funzione della Didattica
e' il TREND che sta comprimendo l'Università verso una
sua liceizzazione, come semplice proseguimento della trasmissione
del sapere della scuola.
La
Ricerca, infatti, è passata ad organizzarsi in centri di
eccellenza finanziati principalmente come CONSORZI dalla Commissione
Europea, depauperando ulteriormente gli Atenei dalla loro funzione
fondamentale di RICERCA e di Ricerca e Sviluppo.
Infine
i Governi, perseguendo l'idea che la ricerca potesse essere svolta
direttamente dall'Industria, hanno foraggiato l'Industria con
finanziamenti di ricerca che spesso, per la dimensione caratteristica
della Piccola e Media Industria Italiana, si sono dispersi in
mille rivoli senza effettiva finalizzazione in relazione alle
possibilità di sviluppo industriale, rese altresì
possibili nel caso che le Università attingessero a tali
fondi indirizzati allo sviluppo industriale in accordo con le
imprese.
Pertanto,
quando si dice che "il chiodo può esere incuneato
solo se c'è il martello", intendo dire che anche se
in Italia c'è stata anche la "Falce ed il Martello",
che ha avuto da sempre un certo peso politico, anche se di opposizione,
malgrado ciò tutta questa faccenda della importanza della
Ricerca universitaria per lo sviluppo del Paese non e stata volutamente
capita, ne sostenuta adeguatamente.
Pertanto
sono convinto che sia necessaria una crescita della democrazia
diretta e partecipativa favorita dalla utilizzazione reti interattive
come avviene in UNILEX o altrove, certamente non sostitutiva quale
DEMOCRAZIA ELETTRONICA, ma proprio in correlazione con la democrazia
rappresentativa dei partiti e dei sindacati universitari accreditati.
A
mio avviso è necessario che una Riforma Utile delle carriere
di ricerca nelle Università, debba prendere in considerazione
la crescita e un ruolo dinamico di un nuovo assetto del DOCENTE
UNICO (richiesto dal CNU fin dal lontano 1980), rispondente a
meriti e valutazioni dei docenti e Ricercatori Universitari attuali
e futuri, fatte sulla base della valutazione singola e collettiva
degli sviluppi e delle priorità della Ricerca per il futuro
dello sviluppo economico e sociale della SOCIETA' POST INDUSTRIALE
della CONOSCENZA.
Pertanto
senza mettere ad esaurimento nessuno, sarebbe opportuno tracciare
una riga e dire .... d'ora in poi l'aumento di stipendio dei Docenti
e Ricercatori Universitari, in vero fino a cifre assai elevate,
è solo possibile in base al merito fondato su criteri di
valutazione specifica degli atenei sugli avanzamenti delle ricerca
di ogni singolo DOCENTE/RICERCATORE, visti principalmente in relazione
alle priorità sociali ed economiche dello sviluppo Nazionale
ed Europeo in ogni singolo Ateneo.
Concludo
dicendo che certamente l'esigenza di un decisivo rinnovamento
delle carriere Universitarie eseguita non più per concorsi
effettuati sulla base di singole discipline e sub discipline è
oggigiorno una evidente ed impellente necessità proprio
al fine che l'Università italiana non assuma più
quel carattere fortementemente Provinciale che la caratterizza
come centro delle didattica professionalizzante ma sappia progredire
come CENTRO DELLA RICERCA E DELLA RICERCA E SVILUPPO in un contesto
EUROPEO capace di costruire la futura Società della ECONOMIA
della CONOSCENZA
Un
caro saluto Paolo Manzelli
FIRENZE
05/FEB/2005
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Director
of LRE // EGO-CreaNET - PAOLO MANZELLI
http://blu.chim.unifi.it/group/education/index.html
Education Research Laboratory / EGO-CreaNET
Firenze - Italia
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