Paolo
Manzelli - LRE/EGO-CreaNET
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Brevi
riflessioni sulla BIO-Informazione
"Fede
e Scienza" nascono nel quadro dello sviluppo cerebrale formando
entrambe l’Albero della Conoscenza Umana; la scienza è
infatti paragonabile a ciò che dell'Albero è esteriormente
visibile ed ai suoi frutti cognitivi, mentre la Religione ne rappresenta
le radici più profonde.
"Scienza e Fede" tendono in sostanza a porsi domande
esistenziali che hanno la finalità comune di capire l’evolversi
della vita umana nel mondo e nell’Universo nella ricerca di dare
un senso e un significato
alla vita.
Concettualmente DIO è FIGLIO dell'UOMO proprio in quanto
l’unicità del Dio il fattore dominante della elevazione
del pensiero del «Figlio dell'uomo», (*) di conseguenza
possiamo capire come “Fede e Scienza” nascano entrambe dalla stessa
condizione esistenziale tesa ad assumere coscienza di se e della
propria vita dell'universo.
Il sogno è una realtà fisiologica da cui nasce la
fede in ciò che si ritiene essere sovrannaturale, infatti
fin dai primordi della umanità è stato proprio il
sognare i propri defunti che indusse la credenza della sopravvivenza
dello spirito dopo la morte terrena, quale realtà evidentemente
tangibile in quanto oggettivamente prodotta dentro se stessi.
Pertanto scienza e fede quali prodotti dell'evoluzione cerebrale
dell’Uomo, oggettivamente non possono essere in contrasto e -di
fatto- osserviamo che la fede pur suddivisa in molteplici religiosità,
continua a prosperare la dove i successi del razionalismo scientifico
si sviluppano.
Mentre la scienza procede nel dare i suoi frutti indagando per
far luce nel dubbio dove ogni affermazione è possibile
di successiva verifica, la fede pone le sue radici in un sistema
cerebrale a carattere intuitivo ed emozionale, che nella sua limitata
significazione, viene basato su dogmi e comunque su affermazioni
non falsificabili, proprio al fine prioritario di creare fiducia
nella vita dopo la morte al di fuori di ogni disquisizione razionale.
Inoltre investendo, l'area emotiva del cervello nonché
per il loro carattere intuitivo, le concezioni religiose hanno
un carattere più duraturo proprio come conseguenza della
formazione delle memorie a lungo termine , ciò e vero in
particolare in rispetto alle concezioni scientifiche che tendono
ad una evidente maggior complessità di ragionamento e quindi
minor facilità di memorizzazione.
Purtroppo le diverse religioni, piuttosto che valorizzare l’evoluzione
congiunta della crescita cerebrale tra scienza e fede, che genera
la vigorosa crescita dell’albero cerebrale della conoscenza, soddisfacendo
entrambe le differenziate esigenze di sviluppo razionale ed emotivo
della complessa struttura cerebrale , hanno inteso rivolgere le
proprie pratiche e convinzioni religiose al fine di differenziare
gruppi in diverse identità culturali, cosa che certamente
è in evidente contrasto nelle religioni monoteiste , il
cui riferimento è l’unicità del DIO.
Tale suddivisione dei riti religiosi finalizzate a promuovere
le diversità culturali della gente anziché favorire
un confronto di fiducia alla necessaria dubbiosità della
indagine scientifica, crea tutta una serie di inutili contrapposizioni
religiose e sociali, che di fatto rallentano pur senza fermarlo
il progresso di una conoscenza integrata e cosciente dell'Uomo.
Il sistema nervoso infatti modellato e modulato in codici e schemi
mentali , che sono la base di ogni possibile significazione mentale.
In particolare mentre l’Uomo nella evoluzione delle specie viventi
è sempre più svincolato dai dettami della informazione
genetica, le religioni, basandosi sulla concezione contro-intuitiva
della trascendenza della Divinità, anziché della
immanenza della concezione Divina nella stessa struttura cerebrale
dell'Uomo, le religioni trasferiscono le oggettive e fisiologiche
credenze di fede sulla esistenza sovrannaturale, in ritualità
differenziate rispondenti ai diversi codici e schemi mentali appresi
per tramite i riti differenti utilizzati allo scopo di promuovere
il senso di un identità culturale e sociale differente
e competitiva tra i popoli della terra anziché una unicità
di identità umana propria della formazione dell’EGO di
ciascun uomo.
Riconosco che mi e venuto in mente di scrivere queste brevi riflessioni
su “Fede e Scienza” spinto da coloro che credendo ad un Dio trascendente,
di fronte ai disastri quali il recente <TSUNAMI> (Maremoto
nel sud-est dell'Asia: si parla di un sisma catastrofico che ha
provocato 120.000 morti) asseriscono: "Come DIO ha potuto
permettere l’accadere di tutto questo?"
Infatti se la gente avesse più attenzione alla scienza
cercando di capire le sue opportunità di informazione tecnologica,
certamente tale massacro poteva essere essenzialmente ridotto,
bastava in molti casi favorire tramite la informazione (TV, Satelliti,
Radio, Cellulari, Internet …..) lo spostamento cosciente della
gente a volte non molto lontano dalle spiagge.
Certamente è utile riflettere sul fatto che la scissione
tra “Fede e Scienza” produce una anomalia mentale, che fa si che
l’Uomo moderno ancora non sia mentalmente cresciuto pur avendo
a disposizione strumenti di comunicazione rapidi che renderebbero
l’umanità capace di uno sviluppo sostenibile anche in condizioni
estreme di sopravvivenza.
In conclusione la religiosità non può essere solo
una risposta al bisogno di irrazionalità naturale per rasserenare
la inconscia paura della morte con la promessa di una sovrannaturale
beatificazione.
Ritengo che anche per superare le future catastrofi principalmente
dovute alla incoscienza umana, sarà pertanto opportuno
rileggere rapidamente le convinzioni e concezioni che limitano
lo sviluppo del rapporto tra “scienza e fede”, che limitando lo
sviluppo dell’Albero Cerebrale della Conoscenza Integrata e quindi
Cosciente, conducono l'Umanità ad una cecità fortemente
incosciente sia sui propri limiti che sui propri poteri e capacità
di sviluppo globale dell’intera esistenza solidale umana.
Un
caro saluto Paolo Manzelli
FIRENZE
30/12/2004
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Director
of LRE // EGO-CreaNET - PAOLO MANZELLI
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