Paolo
Manzelli - LRE/EGO-CreaNET
http://blu.chim.unifi.it/group/education/index.html
http://www.edscuola.it/lre.html
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tratta da:
http://www.infcom.it/fsi/biblioteca/1-6.htm
Il
cervello è concepibile come un sistema “flessibile” di
funzioni che opera su di un input (le afferenze sensoriali), per
elaborare un output, generatore di una “alfabetizzazione” del
significato che ha come referente il duplice versante della realtà
esterna ed interiore.
La “Teoria delle Funzioni di apprendimento significativo” del
LRE/EGO-CreaNET, si fonda schematicamente su due funzioni di integrazione
cerebrale “alfa” (che corrisponde alla evocazione della memoria
e “beta”) al confronto ed alla elaborazione dei dati sensori e
mnemonici attuata dall’intelletto. L'attività di tali funzioni
cerebrali viene anticipata da un processo di allarme (bio-elettrico),
che pre-configura l’attivazione della neuro-trasmissione nelle
diverse aree cerebrali; ciò è conseguenza di una
processazione di carattere essenzialmente intuitivo, che correla
l’attenzione nonchè le attese, che sono in relazione all’obiettivo
di attuare una risposta cerebrale finalizzata, in ogni momento,
alla ricerca della miglior risoluzione cognitiva e/o comportamentale.
La “alfa-betizzazione” significativa delle informazioni in conoscenze
apprese, avviene secondo un principio di economia, che tende a
chiudere l’ampiezza della gestione della memoria ed accelerare
il ritmo della contemporanea attività di elaborazione finalizzata
attuata dall’intelletto, suddividendo l’“alfabetizzazione” interpretativa
in differenti tipologie di integrazione cerebrale.
La suddivisione delle aree di integrazione il cervello persegue
un principio di minimizzazione del dispendio energetico, che agisce
sull’orientamento della distribuzione di flusso sanguigno, proprio
in quanto, per rispondere a differenti scopi attesi è sufficiente
selezionare i contorni di aree specifiche; infatti quanto più
fosse potente l’integrazione, altrettanto maggiormente essa sarebbe
dispersiva per l’eccesso di connessioni interneuronali (assoni
e dendriti) da porre a convergenza.
La definizione delle aree cerebrali preferenzialmente attivate
è esercitata dalle pulsioni provenienti dalle sezioni più
ancestrali del nostro cervello (cioè le strutture sub-corticali
come i Gangli Basali, Amigdala ed Ipotalamo), le quali vengono
inizialmente indirizzate verso la zona cerebrale dell’Acumen e
successivamente distribuite per attivare particolari processi
di integrazione funzionali, che, a livello di significazione cognitiva,
trovano corrispondenza con diverse strutturazioni di “mappe mentali”,
le quali infine si rivelano determinanti nella formazione di differenti
modalità di intelligenza che convivono in modo più
e meno esercitato in ciascuno di noi (intelligenze multiple).
Tra
le forme di intelligenza che caratterizzano le modalità
di significazione e comunicazione fondamentalmente sono da annoverare
-
la
capacità “intra-personale” di riconoscere i propri
stati di coscienza e di utilizzali entro sistemi logici di
analisi e sintesi cognitiva, necessaria per costruire conoscenze
innovative e personalizzarle;
-
la
capacità “inter-personale” di percepire interpretare
ed agire in conseguenza agli atteggiamenti e motivazioni altrui,
ciò è alla base della abilità di interpretare
efficacemente delle attività sensoriali e tradurle
con facilità nella risposta linguistica e comportamentale
-
la
capacita “cinestesica” di apprendere ad eseguire movimenti
articolati con le membra ed il corpo e finalizzali ad una
attività di espressione artistica ,musicale e sportiva.
Pertanto
gli atteggiamenti mentali e i percorsi del ragionamento preferenziali
risultano essere differenziati a seconda delle aree di integrazione
cerebrale coinvolte e ciò corrisponde ad una “alfa-betizzazione”
settoriale delle funzioni cognitive, che assume differenti aspetti
nelle abilità intellettuali personali adeguate a realizzare
ed esprimere propriamente le relazioni tra pensiero ed azione.
Possiamo
ora approfondire la interpretazione delle precedenti modalità
integrative di “alfabetizzazione” cerebrale:
1)
la costruzione “intra-personale” delle conoscenze, può
essere evidenziata mediante lo studio delle “mappe concettuali”
in quanto esse sono la conseguenza della primaria modalità
di integrazione funzionale delle aree cerebrali che dà
come risultato prevalente una cascata di associazioni cognitive.
Lo studio delle mappe concettuali può essere utile per
comprendere le fasi di assimilazione delle nuove conoscenze in
modo da ottenere maggior consapevolezza delle proprie modalità
di costruzione dei concetti e conoscenze. Si ottiene così
un sistema per "imparare ad imparare", mediante l’utilizzazione
delle più appropriate caratteristiche “alfabetizzanti”
della significazione cognitiva, esplicitando le associazioni preferite
nel rielaborare e comunicare conoscenze ed evidenziando i concetti
e le emozioni principali evocate ed i legami che tra essi si stabiliscono
per creare percorsi alternativi di ragionamento.
2) l’intelligenza emotiva è invece
alla base delle capacità di comprensione e comunicazione
“inter-personali”. In particolare è normalmente l’Amigdala
quella che inizia l’attivazione delle memorie emozionali; l’esercizio
di questa seconda tipologia di integrazione si fonda sulla capacità
di autocontrollo delle attività emotive che permettono
di ottenere una maggior attenzione allo stile relazionale da assumere
nei rapporti di comunicazione con gli altri. Nello specifico tale
modalità di integrazione cerebrale conduce ad una miglior
conoscenza delle possibilità di regolazione dei propri
vissuti emotivi, che induce la capacità di sapersi motivare
in quadro relazionale basato sulla attenzione ad entrare in ascolto,
e riconoscere e valutare l’empatia, attuando dinamiche di comunicazione
basate su strategie cognitive ed affettive adeguate a stemperare
le barriere psicologiche, e gli atteggiamenti di difesa propri
ed altrui nelle relazioni di comunicazione interpersonale. La
capacità di dominare le emozioni per raggiungere un obiettivo
è una dote istintiva essenziale, ma che può essere
esercitata per concentrare l'attenzione, e per trovare motivazione
e controllo di sé, anche ai fini di essere compresi nella
propria creatività. Il controllo emozionale, corrisponde
alla capacità di ritardare la gratificazione e di regolare
gli impulsi, ed è centrale per qualunque tipo di realizzazione
sia di crescita cognitiva “intra-personale”, che nell’appropriarsi
coscientemente della successiva tipologia di integrazione cerebrale.
“Cinestetica”.
Per
inciso notiamo che “motivazione ed emozione” hanno in comune la
stessa matrice nella lingua latina "movere", cioè
entrambe determinano la spinta all'azione, consentendo all'individuo
di riconsiderare e riorientare il suo pensiero e comportamento
verso uno scopo e verso la soddisfazione di determinati bisogni.
3)
Per evitare predisposizioni mentali stereotipate e correggere
preconcetti o mis-conoscenze ed anche per migliorare le capacità
cognitive, non e da sottovalutare la tipologia di integrazione
cerebrale che include prevalentemente l’attività del “cervelletto”,
in quanto essa permette di aumentare l’efficienza e le prestazioni
mentali tramite un potenziamento della esperienza nell’esercizio
delle relazioni tra memoria a breve e a lungo termine.
L’attivita “Cinestetica” implica infatti notevoli interferenze
neuronali tra sistema percettivo e sensoriale con il “cervelletto",
(posto alla base occipitale del cervello), generando una integrazione
processuale tra memoria ed intelletto, che attraverso la spina
dorsale provvede a segnalare al cervello indicazioni interattive
di equilibrio e di direzione e di azione al corpo ed agli arti
in movimento e viceversa da questi ultimi al cervello. Tale attività
integrativa, pertanto conduce ad un “modus operandi” capace di
rafforzamento dei potenziali cognitivi ed emozionali, amplificando
la più completa formazione nella sperimentazione e nell’utilizzazione
dell’intelligenze multiple che convivono in ciascuno di noi.
Le
tecnologie della “intelligenza connettiva”
La
diffusione globale delle reti telematiche ha iniziato ad agire
profondamente su ogni aspetto della vita sociale, non ultima la
relazione dell'uomo i processi di sviluppo delle conoscenze. Tale
innovazione della tecnologia di comunicazione informatizzata tende
a trasformare le relazioni di flessibilità tra i sistemi
di integrazione cerebrale, modificando notevolmente le precedenti
dinamiche di apprendimento, ciò in quanto la esternalizzazione
delle memorie in rete tende a cambiare alle strategie di costruzione
delle mappe cognitive entro in un sistema distribuito, andando
di conseguenza ad agire anche su una differenziazione delle capacità
empatiche e delle abilita cinestetiche del cervello umano. Il
sistema educativo in rete va pertanto inteso letteralmente come
“sistema “trasformativo” dei processi di “alfabetizzazione” dei
significati, proprio in quanto gradualmente cambierà irreversibilmente,
le relazioni di relativa flessibilità di interazione tra
i processi di integrazione cerebrale sopra indicati, in seguito
al modificarsi delle relazioni tra gli stimoli propriocettivi
ed esterocettivi, sia nei processi di memorizzazione che di elaborazione
cognitiva dell’intelletto.
Si acuisce pertanto la necessita di studi di “Neuroscienze dello
sviluppo” delle relazioni - tra “intelligenza artificiale e creatività
umana”, capaci di interpretare e presagire le rinnovate modalità
di integrazione cerebrale , che si rivelano necessarie per acquisire
rinnovate funzioni cerebrali estese e condivise in rete internet,
le quali saranno più proprie di una nuova modalità
di “intelligenza connettiva”..
La trasformazione graduale delle modalità di integrazione
cerebrale, sia rispetto alla gestione della memoria che all’elaborazione
dell’intelletto, senza una opportuna teoria, potrà svolgersi
soltanto attraverso modalità di rappresentazione confuse
e indistinte, ritardando la nostra capacità di capire ed
attuare una sperimentazione cosciente, adeguata ad indirizzare
le modalità ed i criteri di flessibilizzazione ottimale
dei sistemi di integrazione cerebrale nel quadro dello sviluppo
contemporaneo della Società della Conoscenza.
Un miglioramento delle funzioni cerebrali è evolutivamente
possibile proprio in quanto le categorie mentali non sono statiche
nella memoria, né componibili tramite percorsi cognitivi
dal significato invariabile e quindi non ulteriormente elaborabili
dall’intelletto; pertanto le concezioni anche le più tradizionali
vanno sempre storicamente modificandosi secondo una rinnovata
maturazione funzionale della utilizzazione dei sistemi di integrazione
dell’apparato neurale.
<Le
idee dice un vecchio saggio sono come colombe in gabbia,
non e facile infatti catturarle perché per loro natura
volano via>
Pertanto
sulla base sulla base della flessibilità dell’apprendimento
mnemonico, l’intelletto possiede la congenita potenzialità
di evolversi costruendo modificando categorie cognitive, allo
stesso tempo in cui può creare significazioni innovative
più coerenti con lo sviluppo individuale e sociale.
Certamente per agire intelligibilmente nel quadro del cambiamento
contemporaneo del management della Economia della Conoscenza e
quindi necessario per saper eccettare le nuove sfide di una linea
di orizzonte mentale che si sposta nella condivisione della conoscenza
nel World Wide WEB, è necessario un profondo risveglio
della consapevolezza, tale che perseguendo appropriate indicazioni
teoriche, la mente umana possa divenire ancora più capace
e creativa nell’elaborare sistemi integrati di “condivisione di
conoscenza” e favorire in tal guisa lo sviluppo della “Intelligenza
Connettiva”.
Un
caro saluto Paolo Manzelli
FIRENZE
27/03/2004
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Director
of LRE // EGO-CreaNET - PAOLO MANZELLI
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Firenze - Italia
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