Paolo
Manzelli - LRE/EGO-CreaNET
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Viviamo
in una epoca in cui il “TANGIBILE tende a diminuire di valore,
mentre l’INTANGIBILE” cresce come valore aggiunto sociale ed economico.
Con l’avvento di “Internet” la “dimensione dell’Intangibile” ha
acquisito in valore in seguito alla immediatezza ed a basso costo
della comunicazione interattiva. Certamente questa nuova dimensione
facilita la esigenza di un profondo cambiamento cognitivo, proprio
in quanto in un mondo virtuale tutto cio’ che accade e’ continuamente
interconnesso dalla rete Internet .
La trasformazione dei modelli di realtà nel loro divenire
“virtuali” consiste nel fatto che vengono evocati come nel sogno
dal alcune parole chiave, per mezzo di un motore di ricerca, ed
evidenziati dal computer in uno spazio immaginario, in cui persone
ed oggetti non possono essere toccati, ma comunque interagiscono
con la nostra mente come elementi ovunque presenti a portata di
un click.
Proprio in quanto riferito ad una dimensione “intangibile” il
termine "Virtuale" ha acquisito inizialmente il significato
di "fittizio", in quanto si contrappone alla antiquata
concezione di “reale in quanto tangibile”. In vero la concezione
di “Virtuale e’ mutuata da Virtù’” perche’ effettivamente
permette di acquisire coscienza di quanto non e’ visibile “ ad
occhio nudo”; cio’ è importante perche’ credere di percepire
oggettivamente la realta’ e’ falso proprio in quanto di fatto
siamo capaci di vedere e toccare solo una parte grossolana della
realta’. Se -infatti* riuscissimo percepire la energia che circonda
ogni cosa, non riusciremo piu’ a distinguere le cose materiali
come oggetti separati tra di loro; ma non per questo la Energia
non esiste.
Ciò è ben noto scientificamente, ma e proprio la
comunicazione via Internet quella che contemporaneamente ci propone
un cambiamento cognitivo delle “relazioni tra REALE e VIRTUALE”
Tale cambiamento concettuale -pertanto- non è solo tecnologico
ma essenzialmente culturale. Infatti dato che e’ importante essere
coscienti del fatto che noi osserviamo solo una porzione della
realta’, quando si parla di “virtuale” dobbiamo evitare di ricorrere
all’idea che si tratti di qualche cosa di immaginario, fantastico,
a volte ingannevole; ma di una realta’ piu’ profonda e culturalmente
innovativa che dobbiamo imparare ad apprendere, superando la antiquata
mentalità basata su una cultura della societa’ industriale
che ha dato maggior valore economico e sociale al mercato degli
oggetti anziche’ al pensiero creativo.
Lo stesso sviluppo della scienza contemporanea, dimostra che il
pensiero creativo si fonda piu’ sul immaginario scientifico, che
non sulla osservazione di oggetti visibili tangibili e sensorialmente
recepibili dal loro odore o gusto. Ricordiamo infatti anche che
in varie occasioni famosi scienziati hanno evocato il loro immaginario
creativo proprio dai sogni .
E' facile -pertanto- comprendere che grandi cambiamenti di pensiero
sono avvenuti nella storia dell’ uomo quanto sono emerse interpretazioni
in contrasto con la visione scientifica e culturale della precedente
epoca.
Allo sviluppo dell’immaginario scientifico ha contribuito il sognare
ed il fantasticare piu’ della osservazione limitata alla percezione
della realta’, e -pertanto- grandi contributi alla concezione
di quanto e’ “Intangibile” ed al contempo “Reale” sono stati recepiti
sia nel sogno che nel fantasticare ad occhi aperti perseguendo
un proprio immaginario interiore.
In antichita’ l’interpretazione dei sogni fu considerata la via
principale per affrontare la preveggenza VIRTUOSA della mente
(dal latino “virtualis che viene da virtus = forza, potenza”)
IL VIRTUALE non era infatti una categoria che si opponeva al reale
e pertanto nella antiche culture il sogno ebbe ed ha ancor oggi
un valore profetico.
Oggi dobbiamo ammettere che nel quadro delle conoscenze affermatesi
nell’epoca industriale si stenta ancora a credere nella interpretazione
dei sogni, cio’ perche’ si associa il sogno ad una forma mentale
inconsapevole, mentre purtroppo contraddittoriamente si tende
a ritenere oggettivo quello che ci viene propinato dalle immagini
televisive facilmente manipolabili.
Sigmund Freud, per primo, nel 1899 con "L’interpretazione
dei sogni", restitui’ al sogno il grande potere che riveste
per la vita psichica dell'uomo, ponendosi il problema di scandagliare
gli elementi più remoti, reconditi ed ancestrali della
psiche; i suoi studi sul contenuto latente, relativi al processo
di rimozione e di auto-censura hanno aperto innovative prospettive
a tendenze nella comprensione delle relazioni tra Cervello e sviluppo
della Mente
Di seguito Carl Gustav Jung, suggeri’ i sogni potevano essere
letti col metodo prospettico, con uno sguardo sul futuro, cio’
consentì a Jung di osservare nel vissuto onirico, le linee
di sviluppo della crescita psicologica, a partire dalla potenzialità
che nel sogno si manifestino " cose non ancora realizzate".
Oggigiorno, nell’epoca di transizione socio-economica tra il valore
TANGIBILE delle COSE ed il Valore INTANGIBILE dei prodotti della
MENTE, e’ necessario tradurre l’ inconscio in attivita’ coscienti
capaci di avvalorare la produzione di innovazione e di tutto quanto
e’ un prodotto intangibile della mente umana, iniziando a rifletter
sul fatto che almeno un terzo della nostra vita reale la passiamo
dormendo e che anche dal sogno possiamo reperire le strategie
per modificare e cambiare le nostre consuete forme di pensiero
ormai storicamente obsolete cio' al fine di evitare problemi psicologici
nella vita concreta di tutti i giorni.
Così come dopo un poco di stupore anche un bambino capisce
che nello specchio la immagine virtuale e' quella riflessa, ma
che cio’ non significa che non sia vera solo perche’ direttamente
impalpabile e di conseguenza si rende conto che l'illusione percettiva
sta nel credere che la immagine sia situata apparentemente dentro
lo specchio, così pure oggi dovremo re-interpretare il
valore della capacità mentale dell’uomo e riconoscere la
Virtualità innata nel proprio cervello , che in sostanza
consiste nel insorgere una fertile immaginazione cosciente, tale
che permetta di riconoscere le illusioni e le verita’ di tutto
cio’ che va oltre alla semplice percezione delle cose.
NOTA: Sintetizzata da http://www.olobreathwork.org/le_onde_cerebrali.htm
Le
onde cerebrali durante il Sonno. Le diverse attività cerebrali
si dividono in quattro fasce di frequenza, misurabili con apparecchi
elettronici e calcolati in ‘cicli al secondo', o Hertz (Hz). che
corrispondono a quattro diversi stati di coscienza.
-
Onde beta: frequenza che varia da 14 a 30 Hz Appaiono normalmente
nello stato di veglia, quando si utilizza l’emisfero sinistro:
permettono di agire e reagire, di controllare la situazione
e risolvere velocemente i problemi. Sono alla base delle fondamentali
attivita' di sopravvivenza, di ordinamento, di selezione e
valutazione degli stimoli provenienti dal mondo esterno sulla
base delle conoscenze acquisite.
-
Onde alfa: frequenza da 8 a 14 Hz. Sono connesse allo stato
di rilassamento, di meditazione e di introspezione: si può
raggiungere questo stato anche ad occhi aperti, quando si
è particolarmente sereni, concentrati su di sé
e sullo sviluppo delle proprie idee.
-
Onde theta: frequenza da 4 a 8 Hz. Associate alla creatività,
vengono prodotte in stato di meditazione profonda e durante
il sogno (fase Rem e sogno ad occhi aperti), quando usiamo
l’immaginazione e la visualizzazione. Indicano anche una grande
capacità intuitiva.
-
Onde delta: frequenza da 0,5 a 4 Hz. Associate a uno stato
profondo di rilassamento psicofisico, sono proprie della mente
in uno stato inconscio che puo’ provocare auto-generazione
cognitiva ed anche di auto-guarigione.
Un
caro saluto Paolo Manzelli
FIRENZE
15/03/2004
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Director
of LRE // EGO-CreaNET - PAOLO MANZELLI
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