... Infine arrivammo… stremati dal lungo viaggio,
dalle peripezie, dalle furie oceaniche, arrivammo… alla sospirata
meta.
Finalmente terraferma… che gioia raggiungere quello per cui tanto
avevamo lottato. Tutto, ora, sembra più semplice… gli equipaggi
giacciono all’ombra delle palme, altri piantano il campo per la
notte, felici dell’impresa e del riposo che li aspetta.
Si respira un clima festoso, ricorda quasi la fine della scuola,
quando pregustavamo la lunga estate con tutte le sue lusinghe,
gite, vacanze, incontri e soprattutto… basta studiare. L’uomo
è un animale indulgente… verso se stesso, dicono sia un
fatto biologico… e dopo il dovere è forse sbagliato abbandonarsi
al piacere?
Ma appena gli occhi si riaprono, dopo una notte di feste e
bagordi ecco riaffiorare nella mente un pungolo, un fastidioso
pensiero… come quando dimentichiamo qualcosa ma non sappiamo
bene cosa.
Ci ripetiamo che tutto va bene, che è vero, siamo arrivati,
siamo sani e salvi.
Il terzo giorno il pungolo diventa un trapano che irrompe violento
sfaldando la nostra rete neurale, continuiamo a guardare il
mare immenso e l’orizzonte che lontano promette altri meravigliosi
luoghi, altre scoperte, altre avventure e la meta appena raggiunta
ci sembra già lontana secoli. Forse l’isola narrata e
fantasticata dai racconti dei vecchi marinai non è questa,
forse è troppo piccola, forse non è poi così
straordinaria, forse è meglio… il mare, il viaggio, la
scoperta… ciurma!!!!!