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LA
MIA MANINA
Questa
é la mia manina
liscia e piccolina.
Ha cinque dita
il primo é grande e grosso:
si chiama pollice.
Lo segue il caro indice
che a tutti tanto dice.
Al centro il medio sta
il più alto é delle dita.
Appresso l’anulare
che un anello può portare.
Infine vi presento il mignolino
Che delle dita è il più piccolino
Perciò vi regalo l’ impronta della mia mano
perché possiate vedere com’era piccola un giorno ben
lontano
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AUTUNNO
Sono
la stagione che ha il nome
che inizia con la lettera A
Per 4 i mesi ti terrò compagnia
- Settembre
- Ottobre
- Novembre
- Dicembre
Alle foglie faccio cambiare il colore
e le foglie dall’albero faccio cadere
Autunno é il mio nome,
come puoi ben vedere!
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INVERNO
Sono
la stagione
che ha il nome
che inizia con la lettera I
Per quattro mesi ti terrò compagnia
Dicembre
Gennaio
Febbraio
Marzo
Porto freddo, vento, pioggia e neve
e mi chiamo INVERNO
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PRIMAVERA
Sono
la stagione
che ha il nome
che inizia
con la lettera P
Attraverso quattro mesi
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Con me le margherite
fan capolino nel prato
Le rondini
rallegrano il cielo
Fiori di mandorlo e pesco
colorano ogni ramo
Come mi chiamo?
PRIMAVERA
e vi AMO
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LA
MIMOSA
(di Laura Marchetti)
Forte,
come il tronco che sostiene la pianta,
ma fragile, come i suoi rami
ama la luce ed il sole,
E’ pronta a combattere con il vento
che scompiglia le sue foglie
i suoi pensieri,
supera gli inverni ed il gelo,
gentile e leggiadra,
non si spezza facilmente
Con le cure e con amore
diventa sempre più bella.
Generosa,
la mimosa
sempre pronta a donare a tutti
Orgogliosa, la mimosa
Rigogliosa a primavera
verde d’estate
e d’inverno brulla
La mimosa
non cerca trofei
la mimosa non lo sa
ma è una donna anche lei…
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FESTA
DEL PAPA'
Papà,
tu sei
il mio tesoro immenso,
il mare dove trovo tantissime cose
e tutto ciò che di più bello c’è al mondo.
Tu sei un asso che vince le battaglie,
l’ombra che mi segue sempre
anche nei momenti tristi.
Tu sei un sacco pieno di amore,
gioia, bontà ed affetto.
Ti voglio e ti vorrò sempre bene!
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FESTA
DELLA MAMMA
Mamma,
per la tua festa
avevo preparato
un fiore di cartapesta:
gambo verde, petali rosa
vedessi mamma che bella rosa!
Ma per la strada il fiore è caduto,
o forse sull’autobus l’ho perduto.
Che pasticcio, mammina mia,
avevo imparato la poesia:
la poesia non la so più,
ora che faccio, dimmelo tu.
Posso offrirti un altro fiore
quello che nasce nel mio cuore.
Posso dirti un’altra poesia:
Ti voglio bene, mammina mia.
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